La pianura si chiama Pamir e per attraversarla ci vogliono 12 giorni ,durante i quali non troverete nulla se non un deserto privo di abitazioni o di qualsiasi cosa verde,tanto che i viaggiatori sono obbligati a portare con se qualsiasi cosa di cui hanno bisogno. La regione è cosi alta e fredda che non vedrete volare neppure un uccello. E devo sottolineare anche che, a causa del gran freddo , il fuoco non brucia in maniera cosi luminosa e che non riscalda come è solito fare normalmente..

Marco Polo , Il Milione

giovedì 14 agosto 2014

No Benzin.......No Parti.......

Ore 13.20 di giovedì 14 Agosto, seduto all'ombra di una pianta nel cortile di un Bed&Breakfast di Dushanbè, capitale del Tajikistan, sigaro acceso, pantaloncini corti, birra fresca e la moto parcheggiata a un metro da me,mi accingo a scrivere il post che, spero, qualcuno leggerá.....
Ma come ? Direte voi..... Che ci fanno fermi ad oziare quei due lavativi invece di essere in sella verso la tanto ambita vetta del passo sul Pamir ?
Beh...... Intanto diciamo che potrei anche rispondervi dicendovi che sono fatti nostri....
Ma in realtà le cose stanno in altro modo, e siccome sono anche fatti vostri.....se avete tempo, pazienza e voglia di leggere......mettetevi comodi, magari su un bel terrazzino ombreggiato, prendetevi anche voi una birra, per chi fuma....accendetevi una sigaretta, cercate di immaginare di avere un casco in testa, il manubrio saldo ( ben saldo.....) nelle vostre mani, oppure seduti sul sellino posteriore abbracciato a chi guida, è viaggiate con noi durante questo racconto della tappa di ieri, mercoledì 13 Agosto .....

Sono circa le ore 7.30 del mattino quando salutiamo il gentile proprietario del B&B di Bukara.
Io esco, mi stappo una RedBull, accendo un sigaro e carico la moto.
Questa operazione, come il suo inverso la sera, ha per me un senso di libertà infinito, lasciandomi libero di godermi il giorno che sta per essermi regalato e, nel contempo, permettendomi di concentrarmi su quello che dovrò fare.
Andare in moto, e chi lo fa con giudizio sa di cosa parlo, è una delle cose più belle e divertenti che vi siano al mondo.
Ma nel contempo, anche un qualcosa di molto pericoloso per il quale, una semplice disattenzione può costare molto cara, in particolare in luoghi lontani e poco organizzati come quelli nei quali ci troviamo.
Per questo tengo sempre bene a mente il mio ruolo di rider.....
Come prima cosa ho la responsabilità di chi, seduto dietro, affida a me ogni istante la sua vita.
Inoltre, qualsiasi manovra non corretta, potrebbe essere un pericolo per la gente dei luoghi che visitiamo. I bambini che corrono in mezzo alla strada per salutarti e quasi si lanciano contro la moto, gli animali, le stesse persone e poi le auto.
Questo piccolo esame di coscienza lo faccio tutte le mattine, pensando e ripensando più volte che non sono qui per divertirmi lanciando la moto in curve da piega estrema o cercando l'ebrezza della velocità....questo al limite, lo farò all'ultima curva che mi separa da casa......carabinieri permettendo....
Gisella termina le procedure di check out, esce anche lei, avvio la moto e sul cruscotto lampeggia ( come da giorni ormai ) la scritta in tedesco "LAMPFT" ......che sta ad indicare il guasto alla lampadina del faro.....
Siccome la moto, di faro, ne ha solo uno.......la cosa non mi piace molto.
Di giorno, non è un grande problema, anche se essere il più visibili possibile è sempre meglio....
Di notte il problema è serio........o meglio sarebbe serio......ma tanto noi non viaggiamo di notte..............( ultime parole famose...)
La lampadina di scorta, era una delle cose che volevo acquistare prima della partenza, ma non avendola segnata sulla lista di cose da fare affissa alla porta, mi è passata di mente.
Poco male dissi io in Turchia quando per la prima volta comparve il messaggio sul cruscotto, la compreremo strada facendo........
Stolto e sciocco che sono !! Sono anni che viaggiamo in posti come questi e dovrei sapere che se ti serve una pecora decapitata, un copertone usato da camion, un somarello o un dromedario.......non avrai problemi.
Per tutto il resto ........neppure American Express ti può aiutare.
Rassicuro Gisella, dicendole che non dovremo averne bisogno e finalmente partiamo.
La temperatura inizia a salire e alle 8 siamo già a 37 gradi, acqua ne abbiamo, siamo riposati, abbiamo quasi tutto manca solo la benzina.......
Già.......la benzina.....in russo.....Benzin.....
Gisella mi aveva parlato di aver letto relativamente a difficoltà nel riuscire a trovare carburante in Uzbekistan ma a dire il vero, forse, avevamo sottovalutato un po' il problema.
Iniziamo la ricerca di un distributore a Bukara, ne troviamo tanti, tutti apparentemente recenti, ma nessuno di loro ha benzina disponibile.
La scena che ci appare avvicinandoci all'ingresso dei benzinai, è la seguente:
Le pompe del carburante sono coperte da una sorta di telo, il benzinaio e tutto lo staff sono seduti all'ombra a mangiare. Sotto la tettoia dove di solito vi sono le auto ferme per il rifornimento, un paio di camion parcheggiati con il cassone pieno di angurie, si mantengono al " fresco" ....
Entriamo con la moto, ci avviciniamo alle pompe coperte e i benzinai, guardandoci e ridendo, si sbracciano per segnalarci che non c'è benzina, solo gas.....
Perdiamo tempo prezioso, abbiamo davanti una tappa da quasi 600 km, sulle ostiche strade Uzbeke, la frontiera con in Tajikistan e poi la salita sino alla capitale, il tutto da compiersi prima che la mia amica luna venga a ricordarmi che ora tocca a lei stare in giro ed io invece dovrei essere a nanna.....
Il cruscotto della moto mi indica che ho ancora circa 130 km di autonomia, e decidiamo quindi di metterci per strada con la promessa di cercare di rifornire non appena troveremo un distributore in grado di farlo.
La strada è pessima, le medie sono basse, i crateri sull'asfalto vecchio da secoli ricordano i postumi di un bombardamento.
Lo sapevamo ma ogni volta che affrontiamo strade come queste ne rimaniamo scioccati.
Finalmente arriviamo alla città di Qarshi, dopo 100 km percorsi dalla partenza da Bukara.
Distributori trovati lungo la strada, tanti.....con benzina .....zero !
Iniziamo ad essere un tantino preoccupati. 
Con la mente inizio a mettere a punto il piano B, ovvero benzina di contrabbando, ma al momento non ho visto nessuna che la vendesse sul ciglio della strada.
Iniziamo a girare per le vie di questa cittadina polverosa e infuocata senza trovare nulla.
Ad un tratto chiedo ad uno dei mille poliziotti fermi lungo i crocevia.
Questi, in russo, ci indica una direzione da seguire.
Gisella guida me, io guido la moto.....
Ad un tratto, una strada bloccata dalle auto in coda ci si para davanti.
All'estremità della coda, laggiù a circa un paio di km, si intravede un benzinaio.....
Qualcuno di voi magari starà pensando " cazzo che sfiga, pure la coda...."
Per noi invece, a testimoniare di quanto sia sempre relative le cose, è stato un momento di giubilo !!
" c'è coda al benzinaio, significa che c'è benzina !!!! "
Felice mi accodo, mentre Gisella a piedi va a vedere che effettivamente il benzinaio abbia Benzin....
La gente in coda abbandona le auto e si accalca sulla nostra moto.
La scrutano, la toccano, molti di loro si infilano il mio casco e si fanno fotografare ( ora quindi, all'interno del casco, oltre ai profumi di Aglio, Montone e cipolla, ho anche un mix di sudori Uzbeki non ben identificati...... ).
Partono le solite domande che sento sin da quando siamo arrivati in Turkmenistan giorni fa e poi in Uzbekistan: è una Honda ?
No, una BMW......c'è scritto.....
Davvero fa i 220 km/h come indicato sul cruscotto ?
......credo di si, ma senza benzina non riesco a fare neppure più i 20km/h....
Quanto costa ?
......ecco......a questa domanda non ho ancora ben capito come procedere. Non so se dire la veritá o inventarmi un valore più modesto al fine di non far pesare la differente condizione di vita sociale che esiste, mediamente, fra un Italiano ed un Uzbeko ( da considerare che lo stipendio medio in Uzbekistan è di 2 dollari al giorno.......ribadisco "due" ...) 
Le domande proseguono con: 
Tu sai chi è Adriano Celentano ? Totò Cotugno ? E Totti ??
......caspita, resto allibito di quanto sia diffusa la notorietà del super molleggiato e dell'Italianissimo Toto Cotugno.
Passano le ore, e sempre sotto il sole cocente, a spinta, un metro dopo l'altro arriviamo alla pompa di benzin.....
Dovremmo pagare in moneta locale, ma noi abbiamo solo più dollari.
E siccome qui, come in Russia, occorre prima rivolgersi al gabbiotto con finestrella blindata per pagare e poi dopo solo dopo, si può fare Benzin.....adotto la solita faccia da pirla.
Saluto il mio nuovo amico benzinaio dai denti d'oro, le canticchio la canzone di Toto Cotugno con una piccola variante, al posto di " lasciatemi cantare......perché me sono fiero......lasciatemi cantare......sono un italiano vero" così fa la mia versione " lasciatemi partireeeee......perché me so scocciato......lasciatemi partire .......che me se rotto il faro !! "
Lui sorride, e intona la canzone di Cotugno, chiedendomi se voglio il pieno.
La Benzin  ( solo 91 RON ) riempie il serbatoio e Gisella va a litigare al gabbiotto blindato sino a convincerli di accettare i dollari.
Intanto il tempo passa e considerato le tre ore di fuso orario fra noi è voi, voi.....starete andando in spiaggia o facendo colazione, mentre per noi è già mezzogiorno......mezzogiorno di fuoco !
Abbiamo davanti ancora un mare di km e non sappiamo in che condizioni.
Marci dal sudore e cotti dal sole accumulato in coda ripartiamo cercando di spingere là dove possibile e mollare la dove necessario.
La strada a tratti diventa sterrata ma salendo verso delle montagne pare migliorare.
Scendiamo a sud, lasciandoci alle spalle il bivio per Samarcanda, noi puntiamo ad una strada che scende verso il confine dell'Afagnistan per poi risalire puntando ad est.
Questa variazione l'abbiamo decisa al fine di evitare una delle due vie di accesso al Tajikistan, ovvero il così detto tunnel della morte.
Un tunnel di circa 3 km, immerso nel fumo dei gas di scarico, completamente buio, sterrato, con il suolo ricoperto da acqua e fango e spuntoni metallici rivolti verso l'alto.
Fra il tunnel della morte e il passaggio vicini all'Afganistan abbiamo ritenuto meno pericolosa la seconda opzione.
Il panorama cambia, diventando montano e assomigliando sempre più alle immagini dei vari TG quando mostrano l'ambiente arido ma montagnoso dell'Afganistan appunto.
La strada sembra bella ed io apro, seguendo un auto davanti a noi che poco a poco raggiungiamo.
Le sono dietro a circa 50 metri, arriviamo in cima ad una collina, la strada passa dentro una cava la cui polvere è dappertutto.
È bianca, riflette la luce quasi accecandoci.
L'auto di colpo frena, io mi appendo ai freni di conseguenza.
La ruota davanti si blocca, scivola, la moto sbanda, io butto a terra una gamba, con un calcio al suolo la drizzo.......frazioni di secondo, quell'istante che potrebbe cambiare il corso del viaggio.
Il solito silenzio post " paura " e poi Gisella, schiarendosi la voce per darsi un tono tranquillo, mi chiede " che è successo ?"
Io rispondo.......sai quella roba bianca ai lati della strada......? È Talco !!!!
La strada resa viscida dalla polvere pareva il culetto di un bambino dopo il cambio del pannolone.....
A me invece, dopo quell'episodio, il pannolone avrebbero dovuto cambiarmelo davvero.....
Viaggiamo, viaggiamo e ancora viaggiamo, ed alle 18 di sera raggiungiamo la frontiera di uscita Uzbeka.
La polizia, come del resto all'ingresso, pare molto ostile.
Con minuziosità ci controllano una per una le foto scattate fin d'ora, tutti i bagagli facendo nuovamente il terso grado sulle medicine ( dove Gisella per la seconda volta in questo viaggio discute la tesi di laurea ), se abbiamo con noi libri religiosi o musica religiosa,sfogliando la guida turistica in cerca di qualcosa di occidentale,sul motivo per cui non abbiamo la fede .....e li la mia faccia da pirla entra in campo.
Poi arriva un poliziotto, corpulento, che mastica semi di zucca sputando i gusci ovunque i suoi occhi stiano guardando.......e guardava la mia moto......
Fra uno sputo e l'altro, vi gira intorno, poi si sofferma sul porta telepass che ho istallato sul manubrio.
Una sorta di scatoletta nera, ovviamente ora vuota in quanto il telepass è a casa in un cassetto.
Mi fa segno di aprirlo.....
Io lo apro, lui con il capo mi fa un cenno come per chiedermi " e questo cos'è? "
Io prendo fiato e fra me è me penso...." Ed ora come lo spiego ad uno che non ha la benzina, non ha l'autostrada, talvolta neanche la strada.....non parla Inglese e sopratutto non sa cosa sia un telepass ?"
Mi ingegno.
Mi inchino a terra, sulla terra disegno una strada, una sbarra, e con la mano faccio finta di essere una moto che si avvicina.
Nell'avvicinarmi, la sbarra si alza.......chiaro no ??
Lui mi guarda, occhi seri e gusci di semi di zucca sputati ovunque, fa una smorfia come per farmi intendere che non sono stato chiaro.
Nel frattempo, il suo collega, ci riconsegna i passaporti e ci da via libera.
Gisella li prende, li ripone al suo posto in tasca, io risalgo sulla moto e, preso dalla rabbia di essere sempre considerato pirla anche quando in realtà sono serio, mi avvicino allo sputacchiatore di semi ed in perfetto Italiano, guardandolo negli occhi con sguardo non da pirla gli dico " e la prossima volta che vorrai sapere qualcosa........fatti i cazzi tuoi !!"
Risalgo sulla moto, Gisella ride dentro il casco ed io sento addosso quella soddisfazione di essermi tolto un sassolino dalla scarpa.
Le procedure di uscita dall'Uzbekista non sono ancora concluse, così come quelle di ingresso in Tajikistan, dobbiamo sbrigarci perché ormai sono le 19.30......sta per far buio......ed io vi ricordo che siamo sempre senza faro.
La luce scende, i poliziotti Tajiki ci accolgono con grande benevolenza, persin troppa, facendoci accomodare su sedie sgualcite, facendoci mille domande, ripetendo mille volte " welcome in our country"
Sono gentili, ma io ho una urgenza impellente......coprire i restanti 80 km senza morire.....e di conseguenza salvando anche Gisella.
Finalmente le pratiche si chiudono e noi ripartiamo, la strada per i primi 10 km è asfaltata ed io, accendendo i faretti di profondità previsti dalla mia moto, me la cavo.
Ad un tratto in lontananza, noto come davanti ai fari delle auto che ci vengono incontro sia visibile una massa di polvere............"cazzo, lo sterrato !!"
La strada muore improvvisamente nell'oscurità più totale, uno sterrato " tecnico" si apre davanti a noi, siamo senza luci e sono costretto a lampeggiare con l'abbaggliante per farmi vedere.
Ogni volta che lo faccio, l'auto davanti a noi risponde folgorandomi gli occhi e lasciando viva per i dieci secondi successivi, una pallina di luce bianca impressa nelle cornee.
Apro il casco in quanto la visiera è sudicia di polvere e gas di scarico, gli occhi si riempiono di granelli di sabbia e fatico a vedere.
Gisella, seduta dietro ma inclinata come una vedetta mi aiuta metro dopo metro.
Come se non bastasse, alcuni cani randagi, attratti dal rumore della moto e dal roteare delle ruote, ci danno dietro dai lati della strada.
Devo scegliere.......accelero e scappo dando fiducia a ciò che non vedo davanti a me, oppure accetto di essere morsicato ai polpacci ?
In questi caso è l'istinto a decidere, ed il cervello lancia il comando al polso dicendogli " apri e accelera !!!" ......ci lasciamo sul posto i cani e ci tuffiamo dentro la polvere come se fosse una giostra di Gardaland.......ma qui non si scherza.....
Finalmente, dopo 70 km in queste condizioni in lontananza, scorgo il chiarore delle luci della città illuminare la notte di Dushanbè capitale del Tajikistan.
Restano gli ultimi 10 km di questa giornata iniziata con il primo sole e finita con la luna che quasi sembra sgridarmi nel verdermi ancora in giro...
Come sempre non abbiamo prenotato nulla, consapevoli che saremmo arrivati in tempo per cercare qualcosa.
Puntiamo al B&B ( molto carino ) da dove vi scrivo, posto in mezzo ad un quartiere fatiscente ma purtroppo per la notte non c'è posto. Il titolare ci risponde che avrà posto solo per domani ( ovvero oggi ).
Non molliamo e puntiamo verso il centro consapevoli che dovremo far fronte ad una improvvisata che di norma significa ....spesa elevata.
Così è infatti, ma arrivati ormai alle 22 della sera, dopo 14 ore di moto.......credetemi, siamo un po' stanchi.
Ci facciamo una doccia e ci catapultiamo sotto per cenare ,visto che è dal giorno prima che non ingurgitiamo nulla.
Spiacenti......il ristorante è chiuso !
Forse altri a questo punto ci sarebbero imbufaliti ,altri magari si staranno chiedendo che razza di vacanze siano le nostre......tutto lecito......ma io mica vi vengo a chiedere che razza di vacanze siano le vostre ? Quindi, onde evitare una risposta tipo quella data al poliziotto incuriosito dal porta telepass.....non fatemela !!
Usciamo in strada e sebbene la città stia morendo sotto il sonno di chi la vive, vediamo un qualcosa di ancora aperto.
È un bar ! Ha delle birre, la Vodka e alcuni pacchetti di patatine.....
Bene, sarà la nostra cena.
Portiamo tutto in camera, stappiamo le birre, le patatine e .......ceniamo......rivivendo i momenti salienti della giornata e pianificando quella di oggi.
Nei piani originali, oggi, ci saremmo dovuti alzare alle 5 per affrontare una tappa che, sulla carta, risulta essere fra le più difficili.
Ma a quel punto, Gisella, coscienza del team, mi propone un giorno di stop.
Io assecondo, anche perché voglio aggiornare il blog, fare manutenzione alla moto e ricaricarmi per domani.

Quello che leggete sarà, con buone probabilità l'ultimo post che potremo pubblicare prima della salita sul Pamir.
Domani infatti partiremo presto e ci tufferemo nella strada che porta contemporaneamente al paradiso dell'inizio del Pamir passando per l'infermo del confine Afgano.
Scriveremo tutti i giorni, e non vedo l'ora di poter assaporare per poi raccontare le mille emozioni che vivremo, ma non potremo pubblicare.
Saliremo in alto, dormiremo dove si potrà e mangeremo ciò che si potrà.
Ad ogni modo con noi abbiamo un po' di scorte, che per motivi di spazio e peso non possono essere tante. Si tratta di alcune gallette di riso soffiato, leggerissime ( questo è il lato positivo ) e insapori ( e questo è quello negativo ). In più, udite udite, abbiamo ben 2 scatolette di Simmental, che con il caldo di questi giorni non oso immaginare cosa siano diventate.....
Ma va bene così, se fossimo andati in ferie per mangiare, probabilmente avremmo scelto altre mete non credete ?

Oggi quindi quel puntino giallo, che molti di voi seguono e vedono spostarsi continuamente sulle strade del mondo, sarà immobile.
Ma da domani si rimetterà in moto e se avrete voglia di vedere sin dove sarà in grado di arrivare, vi basterà collegarvi per farci sentire anche un po' meno soli.
Mi spiace sempre chiudere un post perché, nel farlo, è un po' come se stessi chiudendo una chiacchierata con qualcuno.
Mi piace raccontare e speriamo che questo sia di vostro interesse.
Ma ciò che volevo dirvi l'ho detto, quindi adesso, tutti in spiaggia, i bambini a giocare con la sabbia, le mamme a prendere il sole ed i papà a cantare " lasciatemi nuotareeeee.......perché me so accaldato.........lasciatemi nuotare......perché me so scottato !!!" 

Quando sarà non si sa......ma quando accadrà, sarà bello ritrvovarvi.
Noi saliamo, e per quelli ai quali avevo processo di portare lassù un pensiero, sappiate che a giorni volerà !









Lampadina trovata..acquistata..sostituita... Ora ci vediamo!







2 commenti:

  1. Anche questo post lo si è letto col fiato sospeso... non basta sapere che la risposta alla famosa domanda "ce la faranno i nostri eroi...?" è sicuramente un si', visto che il post è li, nel blog, a rassicurazione di ogni timore...
    E non basta questo a togliere il piacere di leggere, ne' quella piccola apprensione dall'inizio alla fine, di sapere come si sia svolto davvero il tragitto, quali siano state le difficoltà incontrate e come siano state superate... no Benzin per non si poteva dire quanto tempo, "Tunnel della Morte" saggiamente evitato (non ne ero a conoscenza, ma forse Vecchioni si', quando scrisse Samarcanda... :;)), la frenata improvvisa sul talco infingardo, lo sputacchiatore di semi di zucca con poco umorismo e fantasia, da mandare volentieri a ... pur sapendo che rappresenta l'Autorita' (sapevi vero Gianni...? ;)), lo sterrato da affrontare con un faro, l'unico, fuori uso, e quasi solo la luce dell'amica luna a rischiararvi...
    Nessuno può immaginare prima come può essere la vostra giornata, nemmeno voi, e leggerlo ogni volta alla sera, quando siete arrivati a destinazione e tutte le difficoltà sono state ormai superate, diventa solo piacere.
    Domani ripartite per il tratto credo più bello, dentro e fuori di voi, di questo fantastico viaggio.
    Non possiamo immaginare prima come saranno le vostre tappe, neanche stavolta, e dovremo attendere qualche giorno per saperlo.
    Allora immagineremo le cose più belle, emozioni del cuore e sensazioni degli occhi difficili da descrivere, quando starete attraversando, immersi, quel paradiso della natura.
    Portateci sulla vetta del monte più alto, noi vi porteremo nei nostri pensieri, rassicurati da quel piccolo spot che si sposta sempre avanti.
    Vi aspettiamo qui, a presto.
    Meraviglioso Pamir!

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  2. GRANDI....GRANDI....Non è legato a questo post,ma ai prossimi che scriverai....ma i puntini e i numerini sulla carta ce l'hanno fatta!Come ogni volta le vostre imprese mi
    commuovono...Grande Gianni,Marco sarebbe fiero di te,grande Gisella che niente ti ferma..
    Grandi amici miei.

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