La pianura si chiama Pamir e per attraversarla ci vogliono 12 giorni ,durante i quali non troverete nulla se non un deserto privo di abitazioni o di qualsiasi cosa verde,tanto che i viaggiatori sono obbligati a portare con se qualsiasi cosa di cui hanno bisogno. La regione è cosi alta e fredda che non vedrete volare neppure un uccello. E devo sottolineare anche che, a causa del gran freddo , il fuoco non brucia in maniera cosi luminosa e che non riscalda come è solito fare normalmente..

Marco Polo , Il Milione

martedì 12 agosto 2014

VIP ( Very Important Pirla )

Non è da noi avviare il motore della nostra moto alle 10 del mattino, ma come già detto in passato, qui in Turkmenistan, non siamo noi a decidere.
Lo è invece Geronimo.....
Così abbiamo soprannominato il nostro "simpatico" uomo di scorta....
Mi sono fatto ripetere 3 volte il nome vero, dopodiché mi sono arreso e cercando qualcuno che gli somigliasse, mi è venuto in mente una foto ingiallita del famoso condottiero indiano d'America.
Capelli neri corvini, occhi sottili, sguardo fiero pelle arsa dal sole, denti d'oro ( forse questi il vero Geronimo non li aveva ma da queste parti si usano molto... ) fisico asciutto, sui 50 anni e un tatuaggio sul braccio sinistro.......sinistro come il tatuaggio stesso.
Anche io ne ho, ben 4, e devo dire che mi piacciono.....
Il suo però è un numero, vado a memoria ma credo di ricordare bene, 174352.....
Ci pensavo oggi in moto, cercavo di capire cosa significasse....
Un numero di telefono ? ......no troppo corto !
Gli anni .....? No troppi direi....
Un codice segreto ? ......humm .....no, non me lo tatuerei a vista sul braccio.....
Cosa quindi ?
Meglio non chiederselo !
Magari domani, fra un sigaro e l'altro, farò faccia da pirla e glielo chiederò....
Partiamo alle 10 da Ashgabat dicevo.
Geronimo in auto ci precede e non ci perde di vista.
Appena fuori dalla città si ferma, mi indica il distributore, io faccio cenno che non ne ho necessità, ma lui non accenna a ripartire e con la mano dal finestrino mi fa cenno di fare il pieno...
Gisella scende dalla moto ed io, spintaneamente......vado a fare benzina.....
Dopodiché ripartiamo, abbiamo davanti circa 380 km di area desertica, sono curioso e mi godo il cielo azzurro e la temperatura non ancora troppo calda, solo circa 37 gradi centigradi.
La strada pare bella e si viaggia ad andatura sostenuta. Appena accenniamo a rallentare per fare qualche foto, Geronimo, si appende ai freni e ci aspetta.
Beviamo in continuazione in quanto la temperatura sale vertiginosamente superando i 43 gradi.
Dopo circa 140 km dalla partenza le strade iniziano a peggiorare di colpo, fioriscono come narcisi a primavera i famosi ricordi delle strade russe, ricordo indelebile di un viaggio mitico ma maledetto sino in Mongolia e ritorno.
Solchi e rotaie, alte fino a 40 cm, creano dei veri e propri percorsi obbligati lungo gli infiniti rettilinei torridi che abbiamo davanti.
Geronimo non molla ed io adotto lo stesso stile di guida utilizzato in Russia e Siberia nel 2011.
Seguo l'auto che mi precede, appoggio le ruote della moto esattamente sulla stessa linea percorsa dalle ruote di sinistra dell'auto.
Quando essa si sposta, mi sposto di conseguenza io, anche se invade completamente l'altra corsia.
Quando questi lasciano l'asfalto e preferiscono la terra ai lati, io faccio lo stesso....
A tutto c'è un perché ..... ed è semplice da comprendere......
Se si va fuori strada è solo perché, la strada, è peggio.....
Si fatica ma questo metodo, utilizzato come detto alcuni anni fa in russia per migliaia di km, è un po' come imparare ad andare in bicicletta o a nuotare.....una volta appreso non lo dimentichi più..
Concentrato come sono nel puntare la ruota posteriore di sinistra di Geronimo, quasi non vedo l'indicatore destro dell'auto di quest'ultimo accendersi, gli stop infuocarsi e lui che come un kamikaze si lancia a destra giù dalla strada verso una sorta di baracca.
Parcheggia l'auto, io mi avvicino in moto, e lui ( che non parla Inglese ) con la mano ci indica che dobbiamo mangiare.
Io lo ringrazio, sorrido ma gli rispondo che noi non mangiamo pranzo.
Lui, occhi di ghiaccio in terra di fuoco, si fa scuro in volto e replica esattamente lo stesso gesto di prima ma con una espressione del tipo " non ho chiesto se tu vuoi......lo fai e basta"
Spengo la moto e nel far scendere Gisella le dico " ad un tratto, chissà perché .....mi è venuto un languorino......mangerei qualcosa, e tu?"
Mi girano i coglioni darla vinta all'indigeno ma qui è così.....se lui mangia tu mangi, se lui fuma tu fumi, se lui piscia tu aspetti, ma subito dopo....pisci !
Ci rinchiude dentro una stanza miscorscopica, un tavolo con una tovaglia cerata che nemmeno mia nonna utilizzava più, due panche, un condizionatore a manetta che ci gela il sudore all'istante e poi ordina.
Io vorrei solo un caffè..........ma vista l'ospitalità di Geronimo, lascio fare a lui.
Fuori dalla stanza vi è una tettoia all'aperto, all'interno un pozzo in pietra incandescente e dentro, appiccicate alle pareti vi sono delle sorta di panzarotti ripieni.
Ne chiede 4, li servono incandescenti e Gisella ed io ne prendiamo uno ciascuno.
Al primo morso si scatena in bocca un fuggi fuggi delle papille gustative, le quali ancora traumatizzate dall'aglio dell'altro giorno, pensano sia divampato un incendio. 
La salivazione a mille ne attenua il disastro ma subito dopo il sapore forte di carne di montone e una quintalata di cipolle ci salgono sino alle narici come fosse olio di canfora ( quello che usavo da ragazzino quando giocavo a pallone ).
Senza fame, con la bocca arsa dal crogiuolo d'alto forno e insaporiti di montone e cipolla, ripartiamo sotto il sole cocente dell'una.
Pochi km e Gisella mi dice " oggi, gnam gnam, mi sento un po' meno sola in questo caso qui dietro......con me a farmi compagnia ci sono tracce di montone e cipolla....." 
Ridiamo come bambini ma la lingua vellutata stile "alcantara" ci impedisce quasi di parlare.
L'acqua della camel bag  posta nella bisaccia sulle mie spalle, pur avendo anch'essa raggiunto temperature da bollitore, ci pare di sorgente.
Beviamo in continuazione sino a quando, Geronimo, non decide di fare tappa per acquistare un cocomero sulla strada che, presumibilmente, mangerà più tardi.
Il ciglio della strada è sterrato ma in questo caso non si tratta di terra, bensì di quella famosa sabbia chiamata fes fes, ovvero un qualcosa più simile alla densità del borotalco che alla sabbia stessa.
Imbocca la strada a destra, io sollevo la visiera, sposto gli occhiali da sole ( che con il caldo nel frattempo mi hanno procurato una lacerazione sull'attaccatura alta dell'orecchio.......che perderò ahimè  ) guardo in terra e mi chiedo " ma quella è sabbia ? .....si è sabbia !! Cazzo è sabbia !!!!"
Per chi va in moto non devo nemmeno spendere una parola, ma per chi non utilizza questo mezzo una piccola nota serve.....
La sabbia in moto, in particolare se si è in due e carichi, è il peggior incubo che si possa avere.
Se poi la sabbia, anziché sabbia, è fes fes delle 2 di pomeriggio di agosto, puoi quasi fare che buttarti in terra volontariamente solo per non darla vinta a chi, guardandoti cadere dirà, ahahahah sei caduto.
Ed invece no !
Siamo stati su !!! 
E Geronimo con il suo cocomero, i cocomerai pronti a godersi il volo, e tutti voi che aspettavate questo momento per sapere come sia finita............siete fregati ( volevo scrivere altro ma siccome legge il blog anche la mia zietta......ho preferito stare sull'educato......)
Saltando come cavallette sulle impervie strade Turkmene simil russe, dove l'alternanza di solchi profondissimi e tratti in sterrato si susseguono, raggiungiamo finalmente Mary, città e luogo obbligato di sosta per la notte.
Geronimo ci accompagna al nostro hotel, vicino all'ingresso vi è un parcheggio all'ombra e, subito a due metri, una panchina.
Gisella scende e si catapulta alla reception consapevole che le pratiche di check in saranno lunghe in quanto nessuno parla Inglese.
Io, secco come un'aringa affumicata, crollo sulla panchina adottando la posizione post strada russa: sigaro in bocca, gambe distese, mezze aperte al fine di far circolare un po' d'aria fra Matilde e Ciampurla, le due palline.....dove in mezzo......in salamoia giace inerme anche Birillo......il pistolino ( tutto sempre detto in modo educato per via della zietta......)
Gisella esce con una bottiglia di birra......traspare tutta la freschezza di quel siero miracoloso....le goccioline sul vetro stanno ad indicare che è appena uscita da frigo.......gentilmente me la porge....
Io l'avvicino alla bocca e mentre già sento il refrigerio che da li a poco scenderà nelle viscere per annientare così il fuoco ancora ardente del montone e cipolla, sento una voce di donna che in Inglese dice " ciao, possiamo farvi una intervista ?" 
Io, come un gringo del farwest, appena sceso da cavallo, tutto impolverato e con uno strato di polvere mista a saliva solidificata sulle labbra, volto il capo e vedo questa donna con in mano un microfono, ed un uomo, il cameramen con una cinepresa professionale.
Gisella, salta in piedi e dice " sono della TV, non leggi Turkmenistan TV sul microfono ???
Su dai alzati, butta sto sigaro che sembri braccio di ferro, ricomponiti......e posa quella birra !!!!!"
Mi sentivo come quando da bambino volevo giocare a pallone ma, qualcuno, decideva che era ora di andare in chiesa......dovevo passare da una condizione di bimbo vivace, sudato e sporco, a quella di angioletto pettinato, profumato e tranquillo....
Mi alzo, la Turkmena mi spiega chi sono e cosa vogliono fare.
Una intervista per la TV nazionale dice.
Poi, dopo aver gettato il sigaro, posato la birra, essermi scarnificato le labbra per togliere il fes fes appiccicatovi sopra, parto.........e mi sciolgo......
Non contenti, intervistano tutti e due, e li scatta la femminilità che, anche se ben sopita sotto gli abiti unsexy di una motociclista, sono sempre insiti in una donna....
" sono a posto ? Ho la maglietta sporca....si vedrà' ecc ecc"
Tutto questo mentre le goccioline del vetro della birra erano già scomparse e lei mi guardava e mi diceva sadicamente.......bevimi....sorseggiami......sarò la tua birra......!
Quindi, cari amici, principesse, mamma papá, ziette varie.........se nel fare zapping stasera seduti sul divano di casa con il telecomando in mano ed una birra fresca dall'altra sappiate che:
Quel pirla sporco, con l'alito che puzza di montone e cipolla con in testa un cappello peloso da Turkmeno o peggio ancora con una sorta di papalina chiamata zucchetta......potrei essere io.
Ma quel che più mi fa girare Matilde e Ciampurla.....è che quella che avete in mano......è la birra fresca che la tizia di Turkmenistan TV mi ha fatto saltare !!!!

Domani il viaggio prosegue, anche se ormai VIP, ci alzeremo presto perché dobbiamo raggiungere e superare la frontiera con l'Uzbekistan per raggiungere Bukhara.

Tappa odierna, 374 km ( pochi, ma di quelli che restano impressi )
Temperatura massima 43 ( tutto sommato freschino )
Prezzo della benzina,circa 0.15 euro........
Non possiamo pubblicare il post a causa di assenza di Internet, ma come promesso, noi lavoriamo lo stesso e scriviamo tutte le sere per lasciare impressi sui tasti di questa tastiera tutti i pensieri che la giornata ci ha donato.

Sino ad una settimana fa ero un semplice impiegato di una azienda avente filiale in Italia.
Poi, passando per mille traversie e attraversando popoli, frontiere, strade e sabbia, sono arrivato in questo luogo dove, inaspettatamente, sono diventato un VIP......
Ma non preoccupatevi, sono sempre io........non mi sono montato la testa.........tranne che in foto !!!

Sotto questo cielo nero, guardando lontano noto una luce......
Potrebbero essere le luci della ribalta che ci attendono ....?
O forse è solo il sole che a breve nascerà.......
Ad ogni modo noi andremo laggiù......sempre più a Est.....perché il viaggio continua, perché essendo la vita poi soltanto un viaggio.......noi viviamo !

Buona notte a tutti i sognatori.










Questa è inquietante............

1 commento:

  1. Ciao Ragazzi sono l'uomo con la Barba che parla toscano e no romano! (e ti fo una foto no te fo una foto..) ..
    Sono ad Istambul a pochi giorni dalla fine del giro in moto della Turchia. Come e' vero che la vita e' questione di punti di vista! Sono felice ed orgoglioso di aver fatto questa mega avventura pericolosa..fatta di strade asfaltate nuove (questa e' la turchia oggi) carburante a 95 ottani pagato con carte di credito con relativa notifica sul telefonino..colazioni mega a base di tutto di piu'..pranzi con ciotoloni di sac Kavurna.( uno spezzatino di agnello e peperoni) e pane e coca cola fresca a volonta' e cene a base mese e kebap con dolcino baclava per finire...
    E tutte le mattine che percorro queste strade in moto senza una buca ( nel mio paese davanti casa ci manca poco ci casco con la moto in una mega buca) mi venite in mente voi..dove saranno quei Sant'Antoni..? Come fara' a reggere un Adventure con la Moglie dietro secco com'e' fra sabbia e sterrati? E come faranno a mangiare una volta al giorno?..ma cosa vedranno oggi?
    E' proprio vero la vita e' una questione di punti di vista...e a me che mi sembrava di essere tanto avventuriero...in bocca al lupo Guerrieri!

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