Ci piace vivere sino all'ultimo istante ogni milionesimo di aria del giorno che sta per finire.
Oggi, per farlo siamo seduti fuori, come sempre, ma non su quello che potreste pensare voi, ovvero un comodo lettino attorno ad una piscina.
Bensì su un durissimo e scomodissimo scalino di marmo di un hotel a Bojnurd, estremo est Iraniano, a soli 100 km da confine Turkmeno.
È una caldissima serata ed il cielo, sferzato dal vento bollente di oggi pare illuminato a festa per salutare la nostra ultima notte in Iran.
Siamo pizzicati fra il deserto Turkmeno e quello Iraniano ed il sole di oggi ci ha asciugati come panni stesi.
Sono un po' a pezzi oggi, e nel cercare una ispirazione per il titolo del blog di stasera, osservavo la luna e quasi le parlavo, quasi le chiedevo un aiutino.
Cara luna, tu che dormi mentre io guido, ma salti fuori ogni giorno per augurarmi la buona notte, dammi un consiglio, un suggerimento, che io sono scarico come una batteria esausta, non ne ho davvero più.
Ad un tratto, sento una mano possente toccarmi la spalla sinistra.
Di sicuro non è Gisella......con quel macigno di mano non può essere lei...
Volto il capo e scorgo un signore sui sessant'anni, mi sorride, e mi regala un cestino di datteri !
Parla solo il Farsi, lingua Iraniana, non ci capiamo, ma lui porta la mano al cuore, solleva il capo e mi indica la luna, poi sorride.
Prendo i datteri, lo ringrazio restituendo il gesto della mano al cuore, guardo la mia amica luna e sorrido anche io.
Ma se devo dirla tutta a volte certi episodi, mi lasciano senza fiato.
Questo è uno di quelli.....
Sono felice sia accaduto, perché per questa ultima notte in Iran desideravo un segno tangibile da donarvi per comprendere quanto speciale sia questo popolo.
Un ultima notte, preceduta da una lunga e interminabile giornata.
Siamo partiti presto stamane, erano le 6.30 ora Iraniana le 4 ora Italiana.
Sapevamo di dover recuperare il tratto di strada non percorso ieri a causa del blocco.
Una via fantastica che sale sulle montagne a ridosso di Tehran sino a oltre 2200 m.s.l.m.
La temperatura è piacevole, ci sono "solo" 27 gradi centigradi, ma siamo anche solo alle 6.30......
Il traffico è intenso e impieghiamo circa 4 ore per percorrere i primi 200 km.
Non molliamo, scendiamo verso la parte nord dell'Iran, ovvero la costa che si affaccia sul mar Caspio.
Questo mare, che poi in realtà è un lago, che però essendo leggermente salato lo chiamano mare....ha una storia geografica ed una storia che appartiene a Gisella.
Parto dalla prima, la più noiosa.
È il volume d'acqua, chiuso, più grande della terra. Raggiunge una profondità di mille metri nel punto più profondo mentre a nord, la sua profondità e di soli sei metri.
La sua salinità dipende molto quindi dalla profondità delle acque, ma mediamente è di circa tre volte inferiore a quella del mare.
Ora la storia di Gisella.....
Siamo ad una presentazione di uno dei nostri viaggi compiuti in passato.
Al termine, come di consueto, dal pubblico qualcuno chiede i nostri futuri programmi.
Io lascio la parola a Gisella la quale, di fronte ad una platea di edulcorate nonnette, così cita:
Partiremo dall'Italia, attraverseremo la Grecia, poi la Turchia, saliremo in Iran sino al mar Cazzio....
La interrompo, fra i sogghigni delle furbette nonnine....
Ehhh.....no Gisella......
Quindi lei, accorgendosi dell'errore riprende...
Ah si, scusate, un lapsus.....volevo dire Capsio.....no Caspio....si insomma.....e poi fila via liscia.
Da quel giorno, sto mare, o lago che sia, non lo azzecchiamo mai......
Che sia Capsio, Cazzio o Caspio........non importa, oggi noi eravamo li !!!
Proseguendo verso est, tenendoci il Cazzio alla sinistra, abbiamo percorso, credo, il tratto di strada più difficile da quanto siamo partiti.
Una serie infinita di paesi affacciati sulle acque del mar Capsio.......con il solito, incredibile e colorito traffico indecifrabile che solo,gli Iraniani sanno creare.
Puntiamo dritti verso est, obiettivo raggiungere la cittadina dove ci troviamo ora.
Ci arriviamo, stanchi e sfiniti solo alle ore 19.30 locali......ovvero dopo ben 13 ore di moto.
Domani avremo un ultimo, piccolo, tratto di circa 150 km prima del confine Turkmeno, dopodiché......non sappiamo, ma sapremo......e a quel punto vi diremo.....
Bojnurd, Iran, tappa odierna da 776 km
Ore di moto....13
Temperatura massima 41 gradi centigradi
Litri di acqua bevuti......credo 6, ma in questi non sono contemplate le bottigliette di latte salato
Prima di chiudere questa pagina del mio personalissimo libro sull'Iran iniziato l'anno scorso, vorrei lasciarvi con alcuni pensieri sui quali riflettere.
Gli Iraniani, popolo di viaggiatori, campeggiatori e amanti del picnic. Nessuno di loro non è dotato di tenda. A meno del colore, in Iran ne esiste un modello solo. Amano l'ombra e la ricercano in ogni dove, che sia grazie ad una pianta, un muretto, una cartellone autostradale o persino quella dell'auto.
Quando la trovano, stendono il tappeto portato da casa ( con tappeto intendo......un tappeto......sia ben chiaro ) sul quale prenderà posto tutta la famiglia. Accanto, vi montano la tenda.
Una volta pranzato, accendono il fuoco e preparano il te, rito immancabile. A questo punto, donne, uomini e bambini.....fanno nanna !
Tutto abbastanza nella norma, salvo,il fatto che oltre ad avere corpi esamini sparsi ovunque lungo il ciglio della strada, vi è un momento della giornata dove, di fatto, l'Iran ......dorme !
Gli iraniani, popolo entusiasta di essere. Ti inseguono, ti sorpassano a destra poi rallentano, si fanno risorpassare per poi affiancarti e permanere a pochi cm dalla mia moto per km solo per il,desiderio di salutarti in continuazione da dentro l'abitacolo. Non posso dire che guidino bene, ma posso dire che nella loro delirante pazzia al volante sono degli assi. Se entrando in Iran vi doveste trovare con un auto che, in fase di sorpasso, pare venirvi addosso ......e capita fidatevi......non andate in collera, non insultateli, non fate segni..........non avrebbe senso. Vi accorgereste ben presto che un km dopo la storia si ripete.
La soluzione è solo una, occhi sempre aperti, un bel 20% di acceleratore ancora a disposizione da aprire all'occorrenza e poi pronti a sfruttare la corsia di destra fino all'ultimo centimetro.
La stanchezza che all'inizio del post avevo ammesso, ora si è fatta davvero realtà.
Ma non voglio chiudere il post e gli occhi senza aver detto un grazie a questo luogo, a chi lo ama, lo difende, lo cura e lo..........subisce....
Grazie a tutti gli Iraniani, a quelli che ci hanno anche solo mostrato un sorriso, a quelli che ci hanno stretto la mano, a quelli che hanno evitato di investirci.....
Grazie alle donne Iraniane. Grazie perché ogni volta che provo ad immaginare il vostro essere, penso a quanto sia difficile riuscire ad avere comunque una chiara identità anche se, per ragioni che non cito, qualcuno vi vorrebbe nascondere.
Grazie ai bambini Iraniani, perché un giorno sarete uomini, e sarà grazie a voi se il mondo vedrà l'Iran per quello che davvero è in grado di fare.
Ed infine, grazie al mio nuovo amico, il proprietario dei datteri.
Grazie perché quel,sorriso, quella mano sul cuore sapevano di buono.
Ed ora, Gisella ed io vorremmo chiedere a voi un suggerimento......
Che cosa mangereste foste al nostro posto ? ( vedere foto )
Domani sarà Turkmenistan, stessa luna, stesso cielo, stesse stelle.....tutto più o meno come a casa.....mancate solo voi !
Seguiteci !
Buonasera Amici,
RispondiEliminaeccomi qui a leggere tutto di un fiato i vostri racconti...sono appena tornata dalla Francia, (chi sono???) e con piacere, sogno di nuovo... che belli questi tuoi racconti Gianni...ormai lo sai, sei il mio scrittore preferito...ci siamo fatti una bella risata, anzi diverse... comunque, il lago-mare Cazzio mi piace molto, deve essere particolare!!! ah x quanto riguarda cosa mangierei, beh, il numero 3... mi piace la scritta!!! ahahahah...
vi seguiamo Amici, sul blog, nel cuore e nell'anima...come sempre!!!
vi vogliamo bene.
Sandrine e Daniele
Oggi credo tutti ce l'aspettassimo, ma sempre tutti, credo, abbiamo stentato a credere che l'avevate fatto davvero... recuperare il tragitto forzatamente mancato di ieri, viaggiare ininterrottamente per 13 ore...
RispondiEliminaTanto di cappello ragazzi, "chapeau!" dicono i francesi, "sti c...." è l'espressione forse più spontanea... :)
Immaginiamo davvero la vostra fatica alla sera, per questo ancora una volta vi ringraziamo di averci raccontato anche questa lunghissima giornata in sella.
Che bello il gesto generoso del signore iraniano nella luce dolce della luna... un emblematico arrivederci nella sua terra, forse un ringraziamento per esserci tornati ancora.
Quei datteri dovevano proprio avere il sapore sincero dell'amicizia, e quello misterioso della luna e delle stelle.
Buon Turkmenistan domani, buone mille altre cose dai sapori, profumi, colori autentici.
P.S. Dimenticavo di chiedervi: puntando il dito a caso, occhi chiusi immagino, sul menù... cosa è uscito?!