La pianura si chiama Pamir e per attraversarla ci vogliono 12 giorni ,durante i quali non troverete nulla se non un deserto privo di abitazioni o di qualsiasi cosa verde,tanto che i viaggiatori sono obbligati a portare con se qualsiasi cosa di cui hanno bisogno. La regione è cosi alta e fredda che non vedrete volare neppure un uccello. E devo sottolineare anche che, a causa del gran freddo , il fuoco non brucia in maniera cosi luminosa e che non riscalda come è solito fare normalmente..

Marco Polo , Il Milione

martedì 5 agosto 2014

Luci di Sultani

Perché mai abbiamo questo desiderio spasmodico di muoverci, viaggiare ed osservare ?
Spesso me lo chiedo anche io.
Tutto sommato non è facile ricondurre le nostre vacanze a qualcosa che si possa definire relax.
Ma quando arriva la sera e magari sei ad Amasya, basta fissare un punto, uno qualsiasi, per scoprire che sei la dove, inconsapevolmente, vorresti essere.
Essendo spostati verso Est, la notte ci avvolge prima di quanto ci si aspettasse.
Già ....la notte, quel maledetto 50% di vita persa inutilmente se non per poter vivere il restante 50 un po' più riposati.
Oggi però è bello che ci sia......
Siamo seduti lungo le rive del fiume che attraversa Amasya da secoli. 
L'acqua scorre lentamente mentre alcuni pescatori lanciano lenze nella speranza di sentirle tendere nelle loro mani.
Le case a graticcio si specchiano sulle acque un po' torbide del fiume e come d'incanto, la storia si illumina.
Nella roccia delle montagne che sovrastano Amasya si trovano, intatte, le tombe di alcuni Sultani del regno Ottomano. Luci colorate ne enfatizzano la presenza lanciando nel vuoto buio e scuro della notte quei riflessi che attirano i nostri occhi.
Un misto fra sacro e profano, un modo per non dimenticare chi ha segnato la storia di questi luoghi.
Un modo,per noi, di sentirla ancora viva quella storia.
Non sono mai stato particolarmente attratto da ciò che l'uomo sia riuscito a compiere.
Purtroppo, spesso sono costretto a scoprire cosa l'uomo sia invece riuscito a distruggere, inquinare, modificare o estinguere.
Ma non posso, non voglio e non devo, dimenticare le ragioni grazie alle quali io sono qui ora.
Si tratta di una serie di coincidenze concatenate l'una all'altra. Fortuite alcune, desiderate altre, che messe tutte insieme si chiamano......storia !
Siamo qui ora, insieme a mille altri volti che osservano le luci dei Sultani.
Ognuno di noi ha una storia. 
Ogni storia andrebbe ascoltata perché tutte sanno di bello, tutte saprebbero togliere il fiato.
Immagino quindi quali storie avrebbe da raccontare il sultano con il turbante raffigurato con un busto in rame posto a guardia delle tombe.
Mi piacerebbe poterlo far rivivere, sedermi dinnanzi e ascoltarlo mentre mi racconta delle mille scorribande, di come da piccolo inizio a cavalcare, degli amori, delle conquiste e delle sconfitte.
Oh si, bello sarebbe possedere il potere di ascoltare.
Cosa questa sempre più rara.
Mi concentro ed ascolto quindi il silenzio rotto solo dal rumoreggiare del fiume e dal canto echeggiante della chiamata alla preghiera Islamica.
Immagino di essere li, con il mio cavallo di ferro, fiero di essere arrivato anche oggi.
Incontrando il sultano con il suo mantello, viso arso dal sole e mani ruvide.
Immagino in qualche misura la sua bravura nel cavalcare quel destriero alto ed imponente, quasi imbizzarrito.
Le sue traversate dell'intero Impero, sotto il sole cocente o sotto la pioggia battente.
Le lunghe distanze percorse con le rare e brevi tappe per rifornirsi e dissetarsi.
Magari anche il sultano fumava......... D'altronde il detto " fuma come un Turco " è vecchio di secoli.
Magari anche lui, alla sera avrebbe desiderato lasciare traccia del proprio vivere giornaliero mediante uno scritto.
E chissà, magari anche al sultano, dopo 830 km in sella duoleva il fondoschiena......
Mi chiedo quindi se anche io, tutto sommato, oggi non possa sentirmi un po' Sultano.......
Un piccolo, insignificante cavaliere a bordo del mio cavallo alto e a volte imbizzarrito.

Mi disseto con un te, aspiro forte il fumo del sigaro, lo espello verso il cielo nero illuminato solo dalle luci delle tombe, e chinando il capo in segno di rispetto, lo saluto.......ciao collega !

Turchia, Amasya, 830 km
Temperatura massima ( nella norma )
Temperatura minima 17.5
Circa 350 km sotto pioggia battente
Umore: 100 % .....come si addice ad un sultano.

Domani sarà un altra giornata importante, come tutte quelle vissute sin d'ora e tutte quella che ancora avrò la fortuna di chiudere.
Si punta sempre più a Est, la dove il mondo, un tempo, si areno' sulla cima di un monte per salvarsi dall'alluvione più imponente di sempre, il diluvio universale.
Parcheggierò il mio cavallo nuovamente ai piedi del monte Ararat, dove si narra, Noè attraccò l'arca.
Vista la pioggia di oggi, tutto sommato, non potevamo scegliere destinazione migliore.

A domani ragazzi,
Si torna in sella, si torna a galoppare, laggiù verso quell'orizzonte che non vuole mai farsi raggiungere, verso quel sole che sorge sempre senza mai sentire la fatica.
Lo fa tutti i giorni, solo ed esclusivamente per noi, solo per chi ne sa apprezzare la presenza, il calore e la vita.
Passerà questa notte, passerà e fra poco, oggi sarà domani.

Buona notte




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